[RP LIBERO]Un incontro inaspettato

[Taliesin]

ISTRUZIONI:
Sessione libera, senza master e senza punteggi e senza turnazione obbligata.
Ognuno racconta un pezzo di storia dal punto di vista del proprio personaggio, interagendo a piacere. Nessun limite imposto se non il regolamento del forum.
Chiunque può aggiungersi in qualsiasi momento, ma si prega di partecipare solo se si ha intenzione di postare con regolarità.

------------------------------------

*Nel mezzo di un vasto prato verde, dove l'erba è così alta ed incolta che facilmente nasconderebbe un puledrino per intero, giace sonnecchiando un draghetto azzurro e giallo. Le squame dorate sulla sua pancia riflettono il sole primaverile che si staglia contro un cielo terso e limpido. Tenendo le mani sotto la nuca a mo' di cuscino e masticando oziosamente un filo di paglia, il piccolo drago si gode il piacevole tepore, cullato in un dormiveglia dall'ininterrotto frinire delle cicale.*

Ahhhhhh... *socchiudendo gli occhi grandi e verdi, il piccolo drago emette un sospiro di piacere, godendosi il momento di relax mentre si crogiola soddisfatto alla calda luce. Vicino a lui giace uno zainetto di tela nera dal quale spuntano il manico di una padella ed alcune cianfrusaglie.*

Hmmm... *portandosi due dita alla bocca per giocare col filo d'erba secca serrato tra le sue labbra, il draghetto riflette tra sé e sé* Se non mi sbaglio, Ponyville dovrebbe trovarsi proprio dietro questo colle. *allungando una zampa verso lo zainetto abbandonato riverso nell'erba, produce da una tasca una cartina disegnata in maniera molto approssimativa sulla quale sono appuntati, oltre ad alcuni appunti di viaggio, anche le città ed i paesi più importanti che avrebbe trovato sul proprio cammino.* Da lì potrei prendere il treno per Canterlot, oppure proseguire a piedi... devo solo vedere se riesco a racimolare qualche bit in Ponyville per del cibo ed il biglietto, e poi posso ripartire. Ormai la meta è vicina...

*Con un grosso sbadiglio il piccolo rettile azzurro si alza sulle due zampe, battendosi le mani sul sedere per rimuovere tracce d'erba e di terra prima di raccogliere e riordinare le sue cose. Con lo zaino nuovamente in spalla, il piccoletto trotta rapidamente verso il sentiero sterrato che serpeggia armonioso ai margini del campo, incorniciato a tratti da alcuni alberi di melo che proiettano al suolo una piacevole ombra. Il draghetto riprende così la via per Ponyville, che finalmente appare in lontananza.*

[Randolph Carter]

“Oh no, oh no!”. Queste sono parole che di solito non presagiscono nulla di buono, specialmente quando sono pronunciate da un pony in un galoppo furioso.
Il giovane earth pony correva come il vento lungo la strada che da Ponyville porta verso i campi al di fuori il villaggio.
Il suo aspetto era abbastanza ordinario, un manto marroncino chiaro con una coda corta e non pettinata di una tonalità di marrone più scuro. Dello stesso colore era pure la criniera che, nonostante l’apparente giovane età, presentava una stempiatura, è il caso di dirlo, galoppante.

A prima vista sembrava alto e robusto come il tipico earth pony medio, ma al momento stava dimostrando un’apprensione ed una velocità al galoppo superiore alla media ed era probabile che le due cose fossero in qualche modo correlate.
La cravatta rossa, che portava allacciata al collo adornato con un colletto di camicia bianco, svolazzava dietro di lui mentre si precipitava sul lastricato come se avesse il pony diavolo in persona alle calcagna.

“Oh no, oh, no! Questo è male, questo è molto male!” Ormai le esternazioni di ansia e preoccupazione si erano assestate perfettamente con le espirazioni concitate diventando tutt’uno con il suono degli zoccoli sbattuti violentemente sul sentiero.
Chi si fosse soffermato ad osservare questa corsa l’avrebbe giudicata buffa, poiché, oltre al respiro parlante, ad ogni tre o quattro falcate essa si trasformava per un attimo in un goffo arrancare a tre zampe, avendo il pony la necessità di impegnarne una per sistemare gli spessi occhiali da vista che continuavano a scendergli sul muso per via dei sobbalzi.

L’unico spettatore papabile al momento era un piccolo draghetto che per sua sfortuna stava occupando il sentiero proprio nel punto in cui si trovava, ne’ qualche centimetro più a destra ne’ qualche centimetro più a sinistra.
Il fato funesto, è risaputo, sa essere molto coordinato ed infatti i movimenti aggraziati dell’earth pony si incastrarono perfettamente in modo da permettergli di spingersi gli occhiali sul muso un’ultima volta per vedere bene gli occhioni stupiti dell’essere che stava per travolgere.

L’impatto fu acrobatico. Il pony volò con un carpiato sopra il draghetto e, mantenendosi lo zoccolo premuto in faccia a difesa degli occhiali, atterrò con il ventre sul selciato.
Complice l'adrenalina che pompava nelle sue vene ad un ritmo sfrenato in pochi attimi si alzò. "Oh! Gli occhiali! Eh, ah, ok, sono a posto, bene."
Fece per rimettersi a correre, ma appena appoggiò sullo zoccolo destro il proprio peso una scarica di dolore gli risalì dalla zampa attraverso la colonna vertebrale fino al cervello. Urlò.

“Ahh, la zampa! Ahh, che dolore, che strazio, che agonia!” Disse tenendosi con la zampa sana quella dolorante.
Nella foga di salvarsi gli occhiali non si era accorto che era atterrato con tutto il suo peso sulla zampa anteriore destra che ora si stava gonfiando assumendo uno spiacevole colore violaceo.

“Ahaiai, ahai… oh, no, oh no! Questo è ancora peggio del peggio! Oh, no, no, no! Ahaiahia!” A quello che era stato il suo mantra nella corsa ora aveva aggiunto dei guaiti di dolore.

“No, no, no. Adesso come faccio?”, disse guardando con terrore puro la sua zampa tumefatta. Cominciò scuotere la testa con veemenza guardandosi intorno finché non agganciò gli occhi sul draghetto, fissandolo con uno sguardo implorante.
“Oh, ti prego, tu mi devi aiutare!”

[Taliesin]

*sbracciandosi teatralmente in uno sbadiglio coerografato, il draghetto si stiracchia felice, ignaro del destino che lo sta per... travolgere. Sentendo un galoppare avvicinarsi a velocità allarmante, sfumato da un ansimare sempre più incalzante, d'istinto si volta verso la fonte sempre più prossima del rumore. Il suo urlo misto di sorpresa e terrore si soffoca in un gemito mentre un pony al galoppo lo investe, sbalzandolo di qualche metro lungo la strada polverosa, in un'esplosione di padelle, carabattole ed ingredienti vari che si sparpagliano dallo zainetto attorno a tutta l'area dell'impatto, creando un'allegra e rumorosa pioggia di ciarpame vario ed eventuale.
Dopo qualche secondo di incertezza, cercando di riprendersi e di metabolizzare l'accaduto - processare ciò che è avvenuto dallo sbadigliare al leccare polvere da un sasso può essere complesso se ti è appena arrivato un pony in faccia - il draghetto si rialza tremolante sui suoi piedi, osservando incredulo la scena che gli si para davanti*

Dico, ma sei scemo?!?!

*Esclama con rabbia guardando il pony dolorante, allegramente adornato di parte del contenuto del suo zaino. La rabbia del draghetto fa presto a placarsi quando si rende conto che il malcapitato ha accusato il colpo più di lui, dato che la sua zampa sembra essersi ferita*

Fai vedere... *gli dice con un sospiro, avvicinandosi e chinandosi su di lui per esaminare la ferita.*

Ahia... si sta gonfiando. Spero tu non ti sia rotto niente... aspetta, lascia fare a me.

*Inalando un bel respiro e tenendo lo zoccolo offeso tra le zampe, il drago abbassa quelle che sembrano essere lunghe orecchie appuntite ai lati della testa ed inspira, prima di soffiare con delicatezza sulla zampa ferita. Uno sbuffo di nebbia, brillante come se cristallizzata in minuscole schegge di ghiaccio, esce dalle labbra del piccolo rettile e si adagia sullo zoccolo dolorante. Il pelo attorno alla zona gonfia si ricopre di un leggerissimo strato di brina scintillante, così come il resto della zona tumefatta. Una volta ghiacciata l'area, il drago si alza e passa a raccogliere una garza da una tasca interna dello zainetto polveroso, e fascia l'area gonfia della zampa.*

Ecco fatto, spero vada meglio... *con un paio di pacche si toglie gli ultimi residui di polvere dal sedere, soddisfatto della sua piccola buona azione mentre si mette a raccogliere la sua roba - o quantomeno, la parte ancora salvabile, dato che la maggior parte del cibo è sgraziatamente spalmata lungo il viale.*

Ce la fai a rialzarti? Dove andavi così di fretta? *chiede il drago, rimettendosi lo zaino in spalla e pronto a ripartire*

[Randolph Carter]

"No, hey! Che fai? Fermo!", il pony girò lo sguardo dietro di lui.
Al momento era talmente terrorizzato e confuso da essere incapace perfino di ritrarre la zampa che il draghetto aveva preso nei suoi artigli.
Il primo pensiero che gli passò per la testa è che volesse carbonizzargli l'arto per vendicarsi della batosta subita e quando sentì il gelo ne fu ancor più sicuro, siccome aveva sentito dire che le grandi ustioni hanno il primo effetto di sembrare come il tocco del ghiaccio.

Girò la testa verso il moncherino fumante, ma invece, al colmo della sorpresa, vi trovò la sua ferita raffreddata e fasciata.
Cominciò a respirare sempre più tranquillamente, mentre la zampa pulsante stava diventando insensibile.
Dopo qualche colpo più forte degli altri il cuore ritornò ad un battito regolare lasciando il pony in balia di un drago accigliato e di una strada piena dei suoi effetti personali da cui, in pochi istanti, sarebbero spuntati loro. Già, loro.

Ridestatosi dalla sensazione di torpore indotta dal breve calo di tensione si mise in piedi su tre zampe a fissare l'orizzonte della strada.
"Oh no, stanno arrivando, sono sempre più vicini! Diamine, diamine, diamine!"
Il piccolo drago provò a comunicare con lui, ma l'attenzione del pony era completamente assorbita da quello che evidentemente per lui era un problema che richiedeva tutta la sua concentrazione.
Tuttavia il suono delle parole che pronunciò ebbero l'effetto di permettere al cervello del pony di considerare ora anche il draghetto nell'equazione risolutiva di quel problema.

"Senti mi devi aiutare, tu...", delle voci e uno sferragliare di zoccoli in lontananza lo interruppero bruscamente.
"Oh no! Non c'è tempo, non c'è tempo!", disse dirigendosi verso il bordo del sentiero.
Acquattandosi nell'erba alta cercando di nascondersi il più possibile alla vista si rivolse ancora al drago.
"Ascoltami bene, chiunque dovesse passare di qua e ti chiedesse se mi hai visto digli che sono andato correndo come un fulmine in quella direzione. Chiaro?", disse con fare deciso e autoritario, aggiungendo un "Ti prego." con due occhioni tutti pupilla ed una voce quasi strozzata dal pianto.

[Taliesin]

uh...

*alle parole supplichevoli del pony ferito, il piccolo drago non riesce a rimanere indifferente* ma io... ma che... *un rumore di zoccoli preannuncia l'arrivo di almeno altri due o tre pony, e dal passo sembrano tutt'altro che tranquilli.* Okay... non so cosa hai fatto, e non mi piace prendere le parti di qualcuno senza neppure sapere cosa stia succedendo ma... intanto cerchiamo di capirci qualcosa. Tu nasconditi lì buono buono e lascia fare a me.

*il drago comincia a raccogliere le sue cose, cercando di apparire quanto più seccato ed infastidito possibile - non che gli risulti particolarmente difficile, date le circostanze, ma con abbastanza concitazione da farsi notare e possibilmente deviare le attenzioni degli inseguitori dallo sventurato pony ferito. Dopo pochi secondi, un gruppo di tre stalloni appare sulla strada, due dei quali battono i bordi erbosi in cerca di possibili tracce.*

MA GUARDA TE CHE MODI!! *esplode teatralmente il draghetto* QUEL DEFICIENTE MI INVESTE E NEPPURE SI FERMA A SCUSARSI, E CONTINUA A CORRERE IN QUELLA DIREZIONE!! *esclama a voce alta, facendosi sentire dai pony in questione che subito drizzano le orecchie alle sue parole* COME VORREI CHE QUALCUNO GLIELA FACESSE PAGARE! CERTO CHE QUEL QUALCUNO DOVREBBE SBRIGARSI PERCHE' IL CRETINO E' SCAPPATO A TUTTA VELOCITA'!

*I tre, abboccando all'esca, passano accanto al drago, scattando in una corsa sfrenata che impone loro di concentrarsi sulla strada e di evitare di controllare ogni singolo cespuglio e frasca. Sparendo rapidamente all'orizzonte, il drago si affaccia nell'erba dove aveva visto sparire il pony fuggitivo poco prima, e lo rassicura* Puoi uscire adesso, sono andati... *il drago si rimette lo zaino in spalla, nuovamente pieno e stavolta ben chiuso* puoi dirmi che accidenti è successo? E comunque dovresti andare a farti visitare quella zampa, amico... *il piccolo rettile indica la strada per Ponyville con un cenno della testa* io sto andando in città, mi fermo per la sera e domani riparto. Se vuoi ti accompagno alla clinica del posto, ma devi dirmi tu dove si trova perché io non sono mai stato da queste parti.

*non conosce il pony e non sa niente di cosa sia successo, ma sicuramente una buona azione o due l'avrebbero aiutato ad avere un tetto sulla testa per la notte, o almeno così si augura il draghetto girovago.*

[Randolph Carter]

*uscendo con uno scatto dal fogliame sotto il quale si era riparato il pony ridacchiava felice*
Ha ha! Guarda come corrono quei citrulli, gli hai gabbati per bene, bravo! Ottima interpretazione teatrale.
Clinica? Clinica per me, dici? Naah, starò bene vedrai, è solo una contusione, mi basterà lasciarla riposare e non metterla sotto sforzo per qualche giorno, ma tu draghetto sei davvero incredibile.

Non solo hai testé dato prova di essere un ottimo attore, ma hai pure il soffio gelato, che per me è una scoperta inaspettata. Ero convinto che i draghi sputassero solo fuoco e fiamme e non neve e ghiaccioli.
Comunque bando alle ciance, innanzitutto chiedo il tuo perdono per la mia irruente entrata di poco fa, spero di non aver arrecato troppo danno a te e al tuo carico. In secondo luogo, ti ringrazio sia per avermi curato che per avermi coperto e… Ha ha! Diamine, mi rendo conto che da quando ti ho incontrato non ho fatto altro che essere un debito per te e siccome le scuse e i ringraziamenti saranno anche belli, ma sono poco sostanziosi, permettimi di invitarti a mangiare un boccone.
Certo, a meno che tu non debba proprio assolutamente ed imprescindibilmente recarti subito in città, perché in questo caso temo di dover ritirare la mia offerta giacché non credo che io potrò tornarci molto presto.

*A questo pensiero il pony si mise ad aggiustarsi la cravatta nervosamente dando un’occhiata in direzione del villaggio*
Quindi ti invito nella mia magione, che è un po’ fuori mano, diciamo sul limitare della grande foresta, ma spero che le prelibatezze che contiene siano uno stimolo sufficiente per una breve passeggiata.

*Disse mettendosi a sedere sul selciato e, aspettando la risposta del draghetto, tese lo zoccolo sano verso di lui presentandosi*
Mi chiamo Soapy, Soapy Boxer, molto piacere.

[Taliesin]

...puoi uscire. *disse il drago, rimanendo immobile sul bordo della strada con sguardo accigliato e braccia conserte. Quel pony gli doveva una spiegazione, oh se gliela doveva. Cercò di dire qualcosa, ma fu investito da una fiumana di parole, il pony color nocciola lo stava inondando di discorsi* a-asp... *non c'era modo di interrompere il dialogo-monologo, perciò il draghetto preferì attendere pazientemente la fine del ragionamento di Soapy prima di intervenire nuovamente.
Il silenzio accompagnato da uno zoccolo proteso verso di lui lo portò a contraccambiare il gesto, stringendo e scuotendo gentilmente la zampa amica, e decise prima di tutto di presentarsi a sua volta*

Okay Soapy, io sono Taliesin ma puoi chiamarmi Tal, si fa prima. Sarebbe carino se tu mi raccontassi esattamente cos'è successo, se non ti dispiace... *tirò un'occhiata al paesino dietro di sé. L'ora di pranzo era passata da un po', ed effettivamente il piccolo rettile stava iniziando a sentire i morsi della fame* ... magari potremo parlare davanti ad una tavola imbandita, su questo sono d'accordo. *il draghetto annuì fiducioso e si sistemò lo zaino in spalla, pronto a seguire il pony.*

Tu non abiti in Ponyville quindi?

*Gli chiese, sia per curiosità che per rompere il ghiaccio con un po' di frivola conversazione"

[Randolph Carter]

*I due cominciarono ad incamminarsi attraverso un piccolo sentiero appena visibile di erba calpestata, inoltrandosi nella vegetazione. Zoppicando e muovendosi a scatti il pony, non pago della mono conversazione precedente, riprese a parlare*

Se abito a Ponyville, dici? Oh no, mio squamato amico, non direi proprio. Vedi il punto è che non sono molto in linea con il concetto stesso di “abitare”. Complice la mia professione sono sempre in movimento, viaggio e gironzolo per Equestria e dintorni da un po’ di tempo ormai.
Fondamentalmente mi sposto in continuazione, è un bel mestiere, non c’è che dire, ma di certo non ti permette di mettere radici. Con tutto ciò che ne consegue, nel bene e nel male.

*Il pony si fermò di scatto, annusò l’aria, puntò lo sguardo a destra, poi a sinistra poi verso l’alto e dopo essersi irrigidito per una frazione di secondo si tranquillizzò spostando con la zampa un’enorme felce che ostruiva la vista. *

Eccoci siamo arrivati, casa dolce casa, dico io!

*Ciò che precedentemente era stata prospettata come una magione si rivelava in realtà una baracca rammendata da assi di legno e lamiere arrugginite. Nel terreno antistante erano visibili i resti di un falò.*

Non sarà il palazzo reale di Canterlot, ma secondo me ha una sua bellezza intrinseca nella funzionalità. È un vecchio bivacco degli operai che costruirono questo villaggio non molte generazioni fa e ancora oggi assolve perfettamente il suo compito.

*Il pony entrò nel buio di quella struttura che solo con un’iperbole descrittiva si sarebbe potuta definire abitazione e cominciò a frugare sui ripiani delle mensole. Portò fuori all’aperto scatolette, frutta e verdura fresca, fieno, una fiasca d’acqua, alcune pagnotte ed un’intera crostata di frutta. Ovviamente nel fare queste operazioni non smise mai di blaterare.*

Niente affitto, niente pigione, niente dirimpettai, ah! Lasciamo gli alberghi e le locande a quei pomposi commessi viaggiatori dei pegasi o a quei turisti fai-da-te degli unicorni.
Non per me, nossignore, ha! Non è solo una questione di risparmio, ma di razionalità e logica. Mmm non trovo i fiammiferi… ti dispiace?

*Chiese al drago indicando il circolo di pietre dentro il quale erano appoggiati alcuni pezzi di legno sopra i resti del fuoco della sera prima*

[Taliesin]

*il piccoletto non poté fare altro che seguire il logorroico pony ed annuire di tanto in tanto, giusto per far capire che lo stava ascoltando e che era ancora presente* uh... *il drago cercò comunque di inserirsi nel discorso, alla fine il tizio stava dando per scontate un sacco di cose e nonostante la fiumana di parole non stava dicendo niente di realmente sostanzioso che potesse permettere al piccolo rettile di capire chi stava seguendo.

Raggiunta l'umile dimora del pony, il drago abbassò le orecchie un po' deluso, sinceramente sperando in un'ospitalità un po' meno... accampata, ma comunque la mensola che fungeva da dispensa sembrava essere abbastanza carica, perciò fece spallucce e cercò di accomodarsi alla bene e meglio, cercando un angolino pulito per il suo zainetto mentre decise di riposare il sedere su di una pietra prospicente i rimasugli di un falò*

Beh, io...

*Ancora una volta cercò di dire la propria ma fu sommerso da una valanga di scatolette, cibarie e bevande: il suo sguardo fu prontamente catturato da una splendida crostata che sembrava essere stata sfornata da poco, mentre cercava di dare un ordine alle cibarie che gli venivano mano a mano passate. L'ultima esasperante richiesta del pony lo fece innervosire*

Hey! Soapy, calma! io... non posso accenderlo, sono un drago d'acqua e... *si bloccò e si diede una pacca in fronte* ...ma forse tu intendevi usando i miei fiammiferi che sicuramente hai visto esplodere assieme al resto dal mio zaino.

*Con un sospiro il drago raggiunse la sua sacca e produsse un pacco di fiammiferi; radunando un po' di fieno, ne fece un mucchietto al centro del vecchio falò e vi lasciò cadere un cerino dopo averlo fatto scoppiettare, sfregandolo sotto la sua zampa. In pochi secondi si levò una fiamma dal centro, e Taliesin rimise tutto al suo posto*

Ora che siamo accampati come si deve, ti spiacerebbe spiegarmi che lavoro fai, e soprattutto che è successo prima?? Hai fatto arrabbiare quei pony in malo modo! *incrociando le braccia di fronte a sé, il drago fece capire di esigere una spiegazione, e di volerla subito.*

[Randolph Carter]

*Soapy osservò il broncio di Tal con un espressione tra il divertito e il pensieroso mentre con gesti rapidi e veloci apriva le scatolette buttandone il contenuto in un pentolino. La calma invocata dal draghetto piombò tutta di colpo e seguì il primo vero silenzio del pony che con gesti, prima nervosi poi sempre più calmi e rilassati, preparava una zuppa che ribolliva sopra il fuoco. Ad un certo puntò scattò con il muso verso l’alto osservando il cielo per qualche secondo, poi guardò fisso negli occhi il draghetto e gli fece segno di aspettare.
Rientrò nell’abitazione e ne riuscì con indosso un copricapo a larghe tese a metà strada tra un borsalino e un cappellaccio da mandriano. Sì distese appoggiando la schiena al palo che sorreggeva la lamiera del portico della baracca e si mise a masticare pigramente un filo d’erba calandosi il cappello sul volto. Rimase così per qualche minuto e il silenzio assordante fu rotto solo dal lento ribollire proveniente dalla pentola. Quando si convinse di aver teso al massimo la corda della pazienza del suo ospite si riaggiustò il cappello per vedere bene in faccia Tal e riprese a parlare.*

E così sei un drago d’acqua, eh? Beh, indubbiamente questo aiuta a spiegare il soffio gelato di poco fa. Ti dirò che di draghi ne ho visti ancora, tra l’altro uno della tua stessa stazza giusto pochi giorni fa, ma è la prima volta che sento di draghi d’acqua, parola mia.
Comunque penso sia giusto e doveroso nei tuoi confronti rimandare le dissertazioni biologiche sulle varie specie di draghi ad un altro momento, poiché sembra proprio che sia ora di saldare il mio debito di informazioni nei tuoi confronti, non è cosi? D’altronde tutti i nodi vengono al pettine, anche se nel mio caso sono sempre di meno.

*Disse alludendo con un motto di spirito alla sua criniera stempiata, ma non vide reazioni allegre nel volto del drago che continuava ad osservarlo serio ed a braccia conserte, per cui si aggiusto gli occhiali sul muso, si schiarì la gola e continuò a parlare.*

Ma prima analizziamo per un secondo la tua situazione, vuoi Tal? Dopo essere stato travolto da un pony sconosciuto lo hai curato, lo persino hai aiutato a disfarsi di alcuni irati inseguitori e tutto questo senza sapere nulla. Ora ti ritrovi in un luogo appartato a spezzare il pane con lui. Sono curioso, su cosa ti basi Tal? La tua è semplice fiducia nel prossimo o hai un sesto senso draghesco nascosto?
No. È scortese da parte mia aspettarmi delle risposte da te quando il piatto della bilancia delle domande pende decisamente dalla mia parte.
*Per rimarcare il concetto mimò con le braccia questa fantomatica bilancia.*

Beata ignoranza dicono, anche se questo detto popolare non mi ha mai trovato molto d’accordo.
A parer mio l’unica cosa certa è che bisogna prendersi sempre la responsabilità delle proprie azioni e decisioni. Ad azione corrisponde sempre reazione e, come dicevo prima, tutti i nodi vengono al pettine.
*Pronunciando quest’ultima frase il pony assunse un tono molto serio per poi tornare al classico tono più suadente ed allegro*

Io posso raccontarti il motivo per il quale quei pony mi stavano inseguendo con l’intento di darmene di santa ragione, ma stai attento, perché una volta finita la mia storia non potrai dimenticartene tanto facilmente e di sicuro non potrai più agire come se non l’avessi sentita.
*Soapy sfoderò un sorriso beffardo ed uno strano luccichio nelle pupille.*
Allora, Tal, vuoi sentirla o no?