Sweetie Belle ricorderà quali sono le suddette parti della prima infanzia, una volta provato un incantesimo di regressione su di lei.
Capitolo 1
Spoiler:
Sweetie Belle non ne poteva più: aveva ricevuto un voto pessimo in matematica; aveva dovuto sopportare la sua dose giornaliera di prese in giro da due compagne di scuola simpatiche come ricci appallottolati sul naso, tali Silver Spoon e Diamond Tiara, in particolare, a quel giro, le due compagne avevano deciso di far notare a lei la situazione in cui versava con la sorella: una perfezionista incapace di andare oltre ; e aveva sentito, ancora una volta, le minacce senza capo né cosa di Rarity, predicente punizioni per la sua mancanza di applicazione a scuola, malgrado le evidenti prove che si era consumata come un elastico nella speranza di avere buoni voti nelle materie scolastiche.
E ciononostante, nessuno riusciva a credele: tutti pensavano che stesse fingendo di lavorare, quando in realtà si stava impegnando con tutte le forze.
La puledrina bianca si gettò sopra il letto, e comincò ad mormorare di rabbia:
“Maledette voi, equazioni ! Mi state facendo perdere l' estate solo per la vostra complessità ! E tra l' altro, non brillo neanche in italiano, porco cane... che ho fatto di male per fare così schifo a scuola, con una pazza bipolare che chiede una perfezione che neanche lei ha avuto come tutore legale ? Perchè diamine non sono rimasta con i miei genitori pensionati ? Vivevo più stretta e con meno lussi, ma almeno evitavo tutti questi altri problemi !
Perchè il tempo passa così lento ?
Perchè il mio brillante futuro tarda ad arrivare ?
O meglio, perchè mi sono torchiata così tanto, quando potevo risparmiarmi la fatica, e non fare nulla per tutto l' anno ? Tanto, casi straordinari a parte, l' anno me lo devono far passare, quindi...
Ma, aspetta...
Giusto, non si toglie il problema dell' estate.
Perchè cavolo mi sforzo così tanto, fra l' altro ? Credo davvero che quando finiranno questi anni, inizierà la vita vera, da assaporare, da godersi in ogni singolo minuto ?
Davvero penso che la fatica che sto facendo ora mi porterà da qualche parte ?
O sarà solo un bellissimo spreco di tempo ?
Ah, se potessi tornare indietro, a quando ero ancora una puledrina con la bocca sporca di latte; senza una nuvola nera passante nella mia mente; senza nulla da fare... l' unica cosa che devi fare è solo giocare ed esplorare senza guide...”
In quel preciso istante, gli occhi della puledra bianca si illuminarono per l' improvvisa genialità folle.
“Giusto ! Posso farlo ! Andrò nella Biblioteca, prenderò un libro di magia, imparerò l' incantesimo per farmi regredire, e a quel punto il problema non si porrà più !”
Sweetie Belle si sfregò gli zoccoli anteriori dalla gioia: era solo questione di passare oltre la sorveglianza di tutti...
La puledra bianca uscì dalla sua stanza, scese le scale, poi si avviò all' uscio dicendo:
“Ciao, Rarity, vado a prendere un libro dalla biblioteca per i miei studi”
La sorella rispose dal bancone del negozio:
“Va bene, ma un' fare tardi, ghe gosì posso interrogarti riguardo certi argomenti”
La puledra rispose con voce annoiata
“Sì, sì, non farò tardi...”, ed ella andò in strada.
Cinque minuti più tardi, la puledra bianca era arrivata alla sua destinazione: la Biblioteca di Twilight, ove era sicura di poter trovare ciò che le serviva, ovvero un libro sulle magie per modificare l' età di qualcuno.
Ella entrò il più silenziosamente possibile nella biblioteca, e andò a cercare il libro che le serviva alla “M” per “Magie cronomutevoli”, ed ella si mise a cercare di buona lena, e in modo concentrato, cosa alquanto rara in lei.
Dopo dieci minuti di attenta ricerca, Sweetie Belle trovò il libro che stava cercando, il “De Rerum Tempora”, un vecchio libro con copertina verde acqua corrosa dal tempo e dall' uso, al centro della fodera, un cipollotto simile a quello portato in giro dagli aristocratici che, grazie a un meccanismo a lei incomprensibile nascosto dietro la copertina, sembrava avere le lancette giranti al contrario.
La puledra bianca aprì le pagine del libro, e quando scoprí in che linguaggio era scritto il tomo, subito rimase turbata: le letterere erano strane, e tali testi erano tradoti in latino... quest' ultimo, anche se conosciuto dalla puledra, non era comunque abbastanza conosciuto da permettergli una completa conscenza di quello che c' era scritto... nondimeno, la puledra pensava di farcela.
Ella lesse una scritta a lettere cubitali al primo capitolo:
“Pro huic res fungere , in graecorum linguae legent debe”
Dopo cinque minuti a pensare alla traduzione, ella ne uscì fuori con:
“Se queste cose funzionare, devi leggerei nella lingua dei greci”
Ovvero:
“Per far funzionare queste cose, devi leggerle in greco”.
Sweetie Belle capì al volo che gli incantesimi erano scritti in greco, ovvero in quel modo strano... peccato che lei non sapesse leggere il greco, sé sapeva cosa significassero le parole !
Ma lei era troppo determinata a farlo, così ella si mise sulla schiena il libro, e andò verso l' unicorno viola per chiedere a lui il permesso di prendere il libro, e uno schemetto per tradurre l' alfabeto greco in alfabeto latino, tanto meglio se riceveva anche un vocabolario greco-italiano.
Sweetie Belle, fingendo un colpo di tosse, disse:
“Salve, signora Twilight...”
L' unicorno si girò di colpo con uno sguardo spaventato:
“Zweetie Berre ! Ra prozzima volta, non dizturbare i miei ztudi !”
“Non sono venuta qui tanto per disturbarla, sono venuta qui per chiederle due cose...”
“Ezprimiti pure”
“Mi servirebbe questo libro...” Sweetie Belle mostrò il libro che portava sul dorso“E una tabella per tradurre dall' alfabeto greco a quello latino, sai, mia sorella vuole ringiovanirsi per mezzi non convenzionali”
Twilight fece una faccia confusa
“Come mai tua soreta chiede quezto libro ? Non è proprio il più adatto per tornare giovani di quarche anno o migliorare il proprio azpetto invecchiando: quezto libro è per chi dezidera rivivere ra propia vita daccapo o terminarla prima”
L' ultima frase convinse anche la parte più incerta a provare ad utilizzare la magia per ringiovanirsi del libro a tenate: dopotutto, se tale libro poteva insegnare come ricominciare letteralmente daccapo con la vita, con il poco potere posseduto da una puledrina, di quanto poteva tornare indietro massimo ? Sette anni ?
Sembrava un' ottima idea.
Poi la giustificazione per la richiesta per la tabella rischiò di far crollare tutto:
“E poi, tua soreta non aveva ztudiato ar crazzico ? Dovrebbe sapere ir greco !”
Sweetie Belle si sentì impprovvisamente scoperta: ella cominciò a balbettare qualcosa, nella speranza di trovare una scusa decente per la richiesta dello schema, ma la cosa sembrò non funzionare, anzi, Twilight sembrò dubitare di ciò che Sweetie Belle aveva detto,e cominciò a tempestare di domande sul vero scopo della sua venuta Sweetie Belle.
Alal fine, stremata da tutte le domande ricevute, la puledra bianca tirò fuori una scusa che le sembrava assurda:
“Dice di non ricordarselo...”
Twilight credette a lei, anche se con un po' di riserbo, e cercò fra una montagnola di scartoffie la tabella per la traduzione.
Nel frattempo che Twilight cercava la tabella, Sweetie Belle compilò velocemente il modulo, e cominciò a sfogliare il libro in cerca di ciò che le potesse servire allo scopo fra le pagine ingiallite dal tempo del tomo, ma non ci mise molto a trovare qualcosa che potesse servire a lei: un incanto che aveva come descrizione:
“Hoc incantio totes mores infantis dat et corpus reducitur”
Sweetie Belle, nella sua scarsa conoscenza del latino, e causa del fatto che parte della descrizione era semi-cancellata, capì:
“Questo incanto dà i modi di un infante, e riduce il corpo fortemente” ed il resto sconosciuto.
Sweetie Belle sorriese: aveva trovato al primo colpo l' incantesimo che le serviva...
Poco dopo, Twilight trovò infine lo schemino, che consegnò a Twilight, poi l' unicorno viola firmò il modulo e disse a Sweetie Belle di riportare il libro entro due mesi: detto questo, la bibliotecaria tornò nei suoi studi.
La puledra bianca tornò a casa saltellando di gioia: presto ella sarebbe stata di nuovo senza responsabilità, senza problemi, senza pesi... e il tutto goduto appieno da lei, ora che sapeva che al di là del “muro del tempo” c' era solo dolore e sudore... tale entusiasmo fu notato da Rarity, che commentò mentre vedeva la puledra bianca trottare felice:
“Vedo ghe sei molto contenta, per essere andata a prendere un libro per lo studio: ghe gosa fatto in realtà ? Sei uscita gon le tue amiche ? Dimmi la verità, perghè un' mi freghi !”
“Sono veramente usictap er prendere un libro per lo studio ! Stavo solo pensando a cosa positive per dimenticare ciò che è successo oggi, invece di abbatermi”
Sweetie Belle disse questa frase con un sorrisetto maligno che Rarity non notò
“Bene, ora vai a studiare”, la puledra bianca fece cenno di saluto, ed andò nella sua camera da letto.
Una volta dentro camera sua e dopo essersi assicurata di aver chiuso bene la porta e abbassato la serranda della finestra, Sweetie Belle sgombrò il centro della camera per avere abbastanza spazio per eseguire l' incanto che desiderava fare, poi mise il libro al centro della stanza, ed accanto ad esso lo schema per tradurre le lettere.
Dopo una veloce lettura dello schema, Sweetie Belle aprì il libro alla pagina con su scritto l' incanto, lesse bisbigliando un poco la formula per svariate volte, fino a quando non le entrò nella sua testa, cosicchè potesse ripetere le parole continuado a concentrarsi sull' incanalare magia.
Sweetie Belle piazzò fermamente gli zoccoli, ripetè l' ultima volta la frase, poi cominciò a concentrarsi sull' incanalare: all' inizio sembrò che si stesse sforzando per nulla, poi, pian piano, una tenue aura biancastra girò attorno a lei, dando l' impressione che la cavallina stesse brillando di luce propia.
L' aura crebbe di intensità, fino a livelli di luce acceccante: Sweetie Belle sentì scendere delle gocce di sudore sul dorso, poi pian piano sentì dei forti dolori alla testa: stava per cedere, quando sentì parte del dolore che si convogliava verso il bacino, causando una strana senzazione nella puledra bianca, che sentì passare la senzazione da dolore ad una di solletico.
Poi vide l' aura spegnersi piano piano, senza rumore né nulla che potesse far intuire di essere mai stata lì.
A quel punto, Sweetie Belle si guardò attorno, e vide che la stanza appariva più grande, rispetto a prima, e che in lei era nato un irresistibile desiderio di “esplorare” le cose: era veramente tornata una puledra piccina.
Sweetie Belle si lasciò trascinare dalla sua mente, quando ella percepì qualcosa di caldo fra le sue zampe ora rimpicciolite...
Urina.
La puledra si era urinata addosso senza accorgersene.
Sweetie Belle pensò:
“La vedo brutta... che cosa faccio ? Chiamo aiuto ? Ottima idea, anche se volevo evitare di farmi scoprire”
Ma, per qualche motivo, Sweetie Belle non lo fece, ed invece continuò a zompettare per la stanza senza pensiero alcuno riguardo quello che era successo.
Fu allora che Sweetie Belle pensò al fatto che “tutti modi di un infante” equivaleva dire “assoluta mancanza di controllo delle proprie funzioni, e parziale incapacità di capire che qualcosa non va”, e il fatto che la sua memoria e il controllo del suo corpo si erasno slegati non migliorava la situazione... o forse no?
Sweetie Belle si accorse che, con un po' di sforzo, poteva controllare i suoi movimenti che invece apparivano scollegati dalla sua volontà effettiva e che invece andavano avanti per la volontà motoria regredita col resto del suo corpo.
Ella, concentrandosi, decise di salire sul letto, e vedere se gettarsi giù in un determinato modo potesse causare il suo pianto, e così fece: i suoi piccoli zoccoli salirono goffamente su una piccola pila di libri vicina al suo letto, poi ella fece un saltello per arrivare sopra il letto, successivamente ella si tentò di convincersi con tutte le forze a gettarsi giù dal letto con gli zoccoli in avanti: la parte regredita della sua mente si rifiutava di obbedire, mentre la parte matura voleva gettarsi giù da lì a tutti i costi.
La lotta nella mente di Sweetie Belle fu feroce e senza escusioni di colpi, ma alla fine la parte matura riuscì a vincere, ed ella fece un balzello in avanti, verso il pavimento...
E ciononostante, nessuno riusciva a credele: tutti pensavano che stesse fingendo di lavorare, quando in realtà si stava impegnando con tutte le forze.
La puledrina bianca si gettò sopra il letto, e comincò ad mormorare di rabbia:
“Maledette voi, equazioni ! Mi state facendo perdere l' estate solo per la vostra complessità ! E tra l' altro, non brillo neanche in italiano, porco cane... che ho fatto di male per fare così schifo a scuola, con una pazza bipolare che chiede una perfezione che neanche lei ha avuto come tutore legale ? Perchè diamine non sono rimasta con i miei genitori pensionati ? Vivevo più stretta e con meno lussi, ma almeno evitavo tutti questi altri problemi !
Perchè il tempo passa così lento ?
Perchè il mio brillante futuro tarda ad arrivare ?
O meglio, perchè mi sono torchiata così tanto, quando potevo risparmiarmi la fatica, e non fare nulla per tutto l' anno ? Tanto, casi straordinari a parte, l' anno me lo devono far passare, quindi...
Ma, aspetta...
Giusto, non si toglie il problema dell' estate.
Perchè cavolo mi sforzo così tanto, fra l' altro ? Credo davvero che quando finiranno questi anni, inizierà la vita vera, da assaporare, da godersi in ogni singolo minuto ?
Davvero penso che la fatica che sto facendo ora mi porterà da qualche parte ?
O sarà solo un bellissimo spreco di tempo ?
Ah, se potessi tornare indietro, a quando ero ancora una puledrina con la bocca sporca di latte; senza una nuvola nera passante nella mia mente; senza nulla da fare... l' unica cosa che devi fare è solo giocare ed esplorare senza guide...”
In quel preciso istante, gli occhi della puledra bianca si illuminarono per l' improvvisa genialità folle.
“Giusto ! Posso farlo ! Andrò nella Biblioteca, prenderò un libro di magia, imparerò l' incantesimo per farmi regredire, e a quel punto il problema non si porrà più !”
Sweetie Belle si sfregò gli zoccoli anteriori dalla gioia: era solo questione di passare oltre la sorveglianza di tutti...
La puledra bianca uscì dalla sua stanza, scese le scale, poi si avviò all' uscio dicendo:
“Ciao, Rarity, vado a prendere un libro dalla biblioteca per i miei studi”
La sorella rispose dal bancone del negozio:
“Va bene, ma un' fare tardi, ghe gosì posso interrogarti riguardo certi argomenti”
La puledra rispose con voce annoiata
“Sì, sì, non farò tardi...”, ed ella andò in strada.
Cinque minuti più tardi, la puledra bianca era arrivata alla sua destinazione: la Biblioteca di Twilight, ove era sicura di poter trovare ciò che le serviva, ovvero un libro sulle magie per modificare l' età di qualcuno.
Ella entrò il più silenziosamente possibile nella biblioteca, e andò a cercare il libro che le serviva alla “M” per “Magie cronomutevoli”, ed ella si mise a cercare di buona lena, e in modo concentrato, cosa alquanto rara in lei.
Dopo dieci minuti di attenta ricerca, Sweetie Belle trovò il libro che stava cercando, il “De Rerum Tempora”, un vecchio libro con copertina verde acqua corrosa dal tempo e dall' uso, al centro della fodera, un cipollotto simile a quello portato in giro dagli aristocratici che, grazie a un meccanismo a lei incomprensibile nascosto dietro la copertina, sembrava avere le lancette giranti al contrario.
La puledra bianca aprì le pagine del libro, e quando scoprí in che linguaggio era scritto il tomo, subito rimase turbata: le letterere erano strane, e tali testi erano tradoti in latino... quest' ultimo, anche se conosciuto dalla puledra, non era comunque abbastanza conosciuto da permettergli una completa conscenza di quello che c' era scritto... nondimeno, la puledra pensava di farcela.
Ella lesse una scritta a lettere cubitali al primo capitolo:
“Pro huic res fungere , in graecorum linguae legent debe”
Dopo cinque minuti a pensare alla traduzione, ella ne uscì fuori con:
“Se queste cose funzionare, devi leggerei nella lingua dei greci”
Ovvero:
“Per far funzionare queste cose, devi leggerle in greco”.
Sweetie Belle capì al volo che gli incantesimi erano scritti in greco, ovvero in quel modo strano... peccato che lei non sapesse leggere il greco, sé sapeva cosa significassero le parole !
Ma lei era troppo determinata a farlo, così ella si mise sulla schiena il libro, e andò verso l' unicorno viola per chiedere a lui il permesso di prendere il libro, e uno schemetto per tradurre l' alfabeto greco in alfabeto latino, tanto meglio se riceveva anche un vocabolario greco-italiano.
Sweetie Belle, fingendo un colpo di tosse, disse:
“Salve, signora Twilight...”
L' unicorno si girò di colpo con uno sguardo spaventato:
“Zweetie Berre ! Ra prozzima volta, non dizturbare i miei ztudi !”
“Non sono venuta qui tanto per disturbarla, sono venuta qui per chiederle due cose...”
“Ezprimiti pure”
“Mi servirebbe questo libro...” Sweetie Belle mostrò il libro che portava sul dorso“E una tabella per tradurre dall' alfabeto greco a quello latino, sai, mia sorella vuole ringiovanirsi per mezzi non convenzionali”
Twilight fece una faccia confusa
“Come mai tua soreta chiede quezto libro ? Non è proprio il più adatto per tornare giovani di quarche anno o migliorare il proprio azpetto invecchiando: quezto libro è per chi dezidera rivivere ra propia vita daccapo o terminarla prima”
L' ultima frase convinse anche la parte più incerta a provare ad utilizzare la magia per ringiovanirsi del libro a tenate: dopotutto, se tale libro poteva insegnare come ricominciare letteralmente daccapo con la vita, con il poco potere posseduto da una puledrina, di quanto poteva tornare indietro massimo ? Sette anni ?
Sembrava un' ottima idea.
Poi la giustificazione per la richiesta per la tabella rischiò di far crollare tutto:
“E poi, tua soreta non aveva ztudiato ar crazzico ? Dovrebbe sapere ir greco !”
Sweetie Belle si sentì impprovvisamente scoperta: ella cominciò a balbettare qualcosa, nella speranza di trovare una scusa decente per la richiesta dello schema, ma la cosa sembrò non funzionare, anzi, Twilight sembrò dubitare di ciò che Sweetie Belle aveva detto,e cominciò a tempestare di domande sul vero scopo della sua venuta Sweetie Belle.
Alal fine, stremata da tutte le domande ricevute, la puledra bianca tirò fuori una scusa che le sembrava assurda:
“Dice di non ricordarselo...”
Twilight credette a lei, anche se con un po' di riserbo, e cercò fra una montagnola di scartoffie la tabella per la traduzione.
Nel frattempo che Twilight cercava la tabella, Sweetie Belle compilò velocemente il modulo, e cominciò a sfogliare il libro in cerca di ciò che le potesse servire allo scopo fra le pagine ingiallite dal tempo del tomo, ma non ci mise molto a trovare qualcosa che potesse servire a lei: un incanto che aveva come descrizione:
“Hoc incantio totes mores infantis dat et corpus reducitur”
Sweetie Belle, nella sua scarsa conoscenza del latino, e causa del fatto che parte della descrizione era semi-cancellata, capì:
“Questo incanto dà i modi di un infante, e riduce il corpo fortemente” ed il resto sconosciuto.
Sweetie Belle sorriese: aveva trovato al primo colpo l' incantesimo che le serviva...
Poco dopo, Twilight trovò infine lo schemino, che consegnò a Twilight, poi l' unicorno viola firmò il modulo e disse a Sweetie Belle di riportare il libro entro due mesi: detto questo, la bibliotecaria tornò nei suoi studi.
La puledra bianca tornò a casa saltellando di gioia: presto ella sarebbe stata di nuovo senza responsabilità, senza problemi, senza pesi... e il tutto goduto appieno da lei, ora che sapeva che al di là del “muro del tempo” c' era solo dolore e sudore... tale entusiasmo fu notato da Rarity, che commentò mentre vedeva la puledra bianca trottare felice:
“Vedo ghe sei molto contenta, per essere andata a prendere un libro per lo studio: ghe gosa fatto in realtà ? Sei uscita gon le tue amiche ? Dimmi la verità, perghè un' mi freghi !”
“Sono veramente usictap er prendere un libro per lo studio ! Stavo solo pensando a cosa positive per dimenticare ciò che è successo oggi, invece di abbatermi”
Sweetie Belle disse questa frase con un sorrisetto maligno che Rarity non notò
“Bene, ora vai a studiare”, la puledra bianca fece cenno di saluto, ed andò nella sua camera da letto.
Una volta dentro camera sua e dopo essersi assicurata di aver chiuso bene la porta e abbassato la serranda della finestra, Sweetie Belle sgombrò il centro della camera per avere abbastanza spazio per eseguire l' incanto che desiderava fare, poi mise il libro al centro della stanza, ed accanto ad esso lo schema per tradurre le lettere.
Dopo una veloce lettura dello schema, Sweetie Belle aprì il libro alla pagina con su scritto l' incanto, lesse bisbigliando un poco la formula per svariate volte, fino a quando non le entrò nella sua testa, cosicchè potesse ripetere le parole continuado a concentrarsi sull' incanalare magia.
Sweetie Belle piazzò fermamente gli zoccoli, ripetè l' ultima volta la frase, poi cominciò a concentrarsi sull' incanalare: all' inizio sembrò che si stesse sforzando per nulla, poi, pian piano, una tenue aura biancastra girò attorno a lei, dando l' impressione che la cavallina stesse brillando di luce propia.
L' aura crebbe di intensità, fino a livelli di luce acceccante: Sweetie Belle sentì scendere delle gocce di sudore sul dorso, poi pian piano sentì dei forti dolori alla testa: stava per cedere, quando sentì parte del dolore che si convogliava verso il bacino, causando una strana senzazione nella puledra bianca, che sentì passare la senzazione da dolore ad una di solletico.
Poi vide l' aura spegnersi piano piano, senza rumore né nulla che potesse far intuire di essere mai stata lì.
A quel punto, Sweetie Belle si guardò attorno, e vide che la stanza appariva più grande, rispetto a prima, e che in lei era nato un irresistibile desiderio di “esplorare” le cose: era veramente tornata una puledra piccina.
Sweetie Belle si lasciò trascinare dalla sua mente, quando ella percepì qualcosa di caldo fra le sue zampe ora rimpicciolite...
Urina.
La puledra si era urinata addosso senza accorgersene.
Sweetie Belle pensò:
“La vedo brutta... che cosa faccio ? Chiamo aiuto ? Ottima idea, anche se volevo evitare di farmi scoprire”
Ma, per qualche motivo, Sweetie Belle non lo fece, ed invece continuò a zompettare per la stanza senza pensiero alcuno riguardo quello che era successo.
Fu allora che Sweetie Belle pensò al fatto che “tutti modi di un infante” equivaleva dire “assoluta mancanza di controllo delle proprie funzioni, e parziale incapacità di capire che qualcosa non va”, e il fatto che la sua memoria e il controllo del suo corpo si erasno slegati non migliorava la situazione... o forse no?
Sweetie Belle si accorse che, con un po' di sforzo, poteva controllare i suoi movimenti che invece apparivano scollegati dalla sua volontà effettiva e che invece andavano avanti per la volontà motoria regredita col resto del suo corpo.
Ella, concentrandosi, decise di salire sul letto, e vedere se gettarsi giù in un determinato modo potesse causare il suo pianto, e così fece: i suoi piccoli zoccoli salirono goffamente su una piccola pila di libri vicina al suo letto, poi ella fece un saltello per arrivare sopra il letto, successivamente ella si tentò di convincersi con tutte le forze a gettarsi giù dal letto con gli zoccoli in avanti: la parte regredita della sua mente si rifiutava di obbedire, mentre la parte matura voleva gettarsi giù da lì a tutti i costi.
La lotta nella mente di Sweetie Belle fu feroce e senza escusioni di colpi, ma alla fine la parte matura riuscì a vincere, ed ella fece un balzello in avanti, verso il pavimento...
Capitolo 2
Spoiler:
Dopo poco tempo, la puledrina regredita sentì il suono di zoccoli che, a giudicare dal loro ritmo, appartenevano a un pony preoccupato per qualcosa: parte regredita smise di piangere, e diede ordine di avvicinarsi alla porta, mentre la parte matura sapeva già che il pony in arrivo era sua sorella Rarity, di sicuro nervose per quello che poteva essere accaduto all' interno della camera di Sweetie Belle.
La puledrina bianca si preparò a una sgridata a causa dell' urina versata in mezzo alla stanza, e alla successiva punizione da parte della sorella maggiore; ma il risultato fu molto diverso: appena Rarity aprì con una certa urgenza la porta, la cavalla bianca urlò il nome della sorella con tono terrorizzato, ed ella girò da tutte le parti la testa, evidentemente in cerca della sorella, che invece era sotto di lei.
La parte regredita di Sweetie Belle non potè evitare, con il linguaggio tipico dei bambini mancanti di buona parte delle facoltà linguistiche, di dire:
“Sono qui !”
Rarity fece un balzello appena vide in che stato era ridotta la sorella: quella che fino a poco fa era un pony in età scolastica, era di nuovo in tutto e per tutto nell' aspetto fisico una puledrina di poco più di un anno.
La cavalla bianca rimase alquanto turbata:
“Sweetie Belle... sei davvero tu ? Gome è possibile ? Gome diavolo sei tornata ad essere una bamboretta di sì e no un anno ?”
La mente regredita della puledra, di comune accordo con la Sweetie Belle matura, ordinò al corpo di arrampicarsi sulla gamba destra di Rarity, poi la parte matura cercò di dire che era così a causa di un incantesimo che ella aveva provato, ma Sweetie Belle si accorse, con suo grande disappunto, che la facoltà della parola era tutta del cervello regredito allo stato infantile, il quale decise di dire, banalmente “Sono sempre stata così, Rarity !”: era evidente che la parte regredita non era a conoscenza del fatto che era esistita in un altro tempo e in un altro luogo, e quel “tempo” e quel “luogo” non erano, rispettivamente, “A 8 anni; nella stanza di una Sweetie Belle piuttosto giovane ma non piccolissima”.
Rarity disse:
“Un' sei stata sempre così ! Fino a due ore fa eri una puledra impegnata nello studio, e ora sei una bamboretta totalmente ignara del mondo ! Che diamine hai fatto ?”
La cavalla bianca annusò l' aria, mentre la cavallina regredita continuava il suo tentativo di arrampicamento sulla gamba della cavalla adulta: la stilista percepì il forte puzzo di urina, e balzò indietro.
“Eeek ! Ti sei pure pisciata addosso ! Ma che schifo ! E pure sul tappeto in seta ! Non si leverà mai di lì !”
La puledra regredita commentò:
“Perchè ? La seta costa tanto ?”
“No, brutta sporgaggiona ! E' perchè la seta è difficilissima da pulire, e già che penso, come faggio a farti tornare normale ? E se non ce la faccio, cosa userò per evitare che tali incidenti accadano di nuovo ? Non ho intenzione lasciarti attaccata alla tazza del water”
La puledra bianca, finalmente stanca di provare a scalare invano il corpo della cavalla bianca, fece un teatrale sbadiglio per segnalare la sua stanchezza.
Rarity sembrò capire subito, e sollevò Sweetie Belle con la magia per porla sopra il letto, quando ella si ricordò del piccolo particolare degli sfinteri e della vescica: infatti, come era stato dimostrato poco fa, nella regressione la puledra aveva perso il controllo delle sue funzioni corporali: ciò significava che era un azzardo lasciare Sweetie Belle dormire sul suo letto senza protezioni, dando ovviamente per scontato che Rarity non volesse poi ripulire l' intero letto.
La cavalla bianca sospirò:
“E' evidente che non posso metterti a letto così come sei: ho bisogno di un pannolino, il problema è che, mancando la necessità di tale oggetto negli ultimi anni, non ne ho nessuno”
La cavalla bianca, ignorando i lamenti infastiditi di una Sweetie Belle stanca e stressata, si mise a pensare come risolvere tale situazione: prese a testate il muro, passeggiò per la casa... il tutto continuando a portarsi dietro la sorella, la quale non gradì il comportamento di Rarity, e cominciò a piangere frustrata, rendendo ancora più nervosa Rarity, la quale provò un paio di volte a zittirla attraverso uno schiaffo, ma senza successo.
Alla fine, mentre la cavalla bianca passava vicino a dei pezzi di tessuto spesso bianco, a Rarity venne un' idea semplice, e forse anche ovvia, ma nondimeno utile:
“Un pannolino di cotone ! Ecco, ho deciso ! Unirò questi scarti, li avvolgerò intorno alla vita di Sweetie Belle, e così avrò risolto il problema delle funzioni corporali di mia sorella”
Poi Rarity posò la puledra bianca su un tavolino nella stanza, si assicurò che ella non si muovesse, poi prese un metro da sarto, e si mise a prendere le misure del bacino della puledra regredita: la suddetta puledra bianca disse:
“Che stai facendo, Rarity ?”
Rarity tirò fuori con la magia un metro, e mentre avvolgeva la vita di Sweetie Belle, ella disse:
“Prendo le misure per il tuo pannolino, così non farai macello nel letto”
La puledrina bianca si preparò a una sgridata a causa dell' urina versata in mezzo alla stanza, e alla successiva punizione da parte della sorella maggiore; ma il risultato fu molto diverso: appena Rarity aprì con una certa urgenza la porta, la cavalla bianca urlò il nome della sorella con tono terrorizzato, ed ella girò da tutte le parti la testa, evidentemente in cerca della sorella, che invece era sotto di lei.
La parte regredita di Sweetie Belle non potè evitare, con il linguaggio tipico dei bambini mancanti di buona parte delle facoltà linguistiche, di dire:
“Sono qui !”
Rarity fece un balzello appena vide in che stato era ridotta la sorella: quella che fino a poco fa era un pony in età scolastica, era di nuovo in tutto e per tutto nell' aspetto fisico una puledrina di poco più di un anno.
La cavalla bianca rimase alquanto turbata:
“Sweetie Belle... sei davvero tu ? Gome è possibile ? Gome diavolo sei tornata ad essere una bamboretta di sì e no un anno ?”
La mente regredita della puledra, di comune accordo con la Sweetie Belle matura, ordinò al corpo di arrampicarsi sulla gamba destra di Rarity, poi la parte matura cercò di dire che era così a causa di un incantesimo che ella aveva provato, ma Sweetie Belle si accorse, con suo grande disappunto, che la facoltà della parola era tutta del cervello regredito allo stato infantile, il quale decise di dire, banalmente “Sono sempre stata così, Rarity !”: era evidente che la parte regredita non era a conoscenza del fatto che era esistita in un altro tempo e in un altro luogo, e quel “tempo” e quel “luogo” non erano, rispettivamente, “A 8 anni; nella stanza di una Sweetie Belle piuttosto giovane ma non piccolissima”.
Rarity disse:
“Un' sei stata sempre così ! Fino a due ore fa eri una puledra impegnata nello studio, e ora sei una bamboretta totalmente ignara del mondo ! Che diamine hai fatto ?”
La cavalla bianca annusò l' aria, mentre la cavallina regredita continuava il suo tentativo di arrampicamento sulla gamba della cavalla adulta: la stilista percepì il forte puzzo di urina, e balzò indietro.
“Eeek ! Ti sei pure pisciata addosso ! Ma che schifo ! E pure sul tappeto in seta ! Non si leverà mai di lì !”
La puledra regredita commentò:
“Perchè ? La seta costa tanto ?”
“No, brutta sporgaggiona ! E' perchè la seta è difficilissima da pulire, e già che penso, come faggio a farti tornare normale ? E se non ce la faccio, cosa userò per evitare che tali incidenti accadano di nuovo ? Non ho intenzione lasciarti attaccata alla tazza del water”
La puledra bianca, finalmente stanca di provare a scalare invano il corpo della cavalla bianca, fece un teatrale sbadiglio per segnalare la sua stanchezza.
Rarity sembrò capire subito, e sollevò Sweetie Belle con la magia per porla sopra il letto, quando ella si ricordò del piccolo particolare degli sfinteri e della vescica: infatti, come era stato dimostrato poco fa, nella regressione la puledra aveva perso il controllo delle sue funzioni corporali: ciò significava che era un azzardo lasciare Sweetie Belle dormire sul suo letto senza protezioni, dando ovviamente per scontato che Rarity non volesse poi ripulire l' intero letto.
La cavalla bianca sospirò:
“E' evidente che non posso metterti a letto così come sei: ho bisogno di un pannolino, il problema è che, mancando la necessità di tale oggetto negli ultimi anni, non ne ho nessuno”
La cavalla bianca, ignorando i lamenti infastiditi di una Sweetie Belle stanca e stressata, si mise a pensare come risolvere tale situazione: prese a testate il muro, passeggiò per la casa... il tutto continuando a portarsi dietro la sorella, la quale non gradì il comportamento di Rarity, e cominciò a piangere frustrata, rendendo ancora più nervosa Rarity, la quale provò un paio di volte a zittirla attraverso uno schiaffo, ma senza successo.
Alla fine, mentre la cavalla bianca passava vicino a dei pezzi di tessuto spesso bianco, a Rarity venne un' idea semplice, e forse anche ovvia, ma nondimeno utile:
“Un pannolino di cotone ! Ecco, ho deciso ! Unirò questi scarti, li avvolgerò intorno alla vita di Sweetie Belle, e così avrò risolto il problema delle funzioni corporali di mia sorella”
Poi Rarity posò la puledra bianca su un tavolino nella stanza, si assicurò che ella non si muovesse, poi prese un metro da sarto, e si mise a prendere le misure del bacino della puledra regredita: la suddetta puledra bianca disse:
“Che stai facendo, Rarity ?”
Rarity tirò fuori con la magia un metro, e mentre avvolgeva la vita di Sweetie Belle, ella disse:
“Prendo le misure per il tuo pannolino, così non farai macello nel letto”
Fic nota dalla fusione di un sogno emicranico; una mia paura e scavi eccessivi per il Limbo do DeviantArt.
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