Novaya Equestria

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Novaya Equestria

Messaggioda Daxn » 12/05/2013, 19:30

E' l' anno 2097, e il mondo è a rischio di dominazione totale dap arte della Nuova Russia, guidata dal robot Grigor II successore spirituale di Grigor I, uomo ambizioso che voleva restaurare il potere della vecchia Russia.
L' uncia speranza per il mondo di stare libero è nelle mani di due agenti segreti: Sergei Molotov, un generale-cyborg rinnegato, e Molly Ryan, una sopersoldatessa americana.
I due sono spediti indietro nel tempo per femrare l' ascesa di Grigor Stoyanovich, ma che succede se si esagera nel modificare la linea temporale ?
Nel peggiore dei casi, ti potresit ritorvare in un' altra dimensione piena di equini colorati con il tuo peggior nemico..


Questa non è Volgograd...
Spoiler:
Il Sole stava per sorgere sopra Voronezh: gli ultimi ubriachi tornavano a casa; i night club chiudevano e i primi negozi aprivano.

Le pattuglie militari notturne stavano tornando alle loro caserme, mentre quelle mattutine stavano uscendo dalle suddette.

Le pattuglie, lì presenti per mantenere la legge durante la notte, avevano ricevuto l' ordine di sparare a vista a un certo uomo: Grigor Stoyanovich, meglio conosciuto come “Il Coccodrillo” per la sua spietatezza e mancanza di etica, un criminale che un tempo era stato il meglio del meglio nei ranghi del crimine, ma che dopo le fallite elezioni dell' anno prima era diventato un fuggitivo, un rinnegato che cercava di ritardare la sua presenza la plotone d' esecuzione; ora egli si trovava a Voronezh: era necessario scovarlo, prima che fuggisse.



Nel frattempo, in una vecchia casa nella parte più a ovest della città, il giovane Grigor dormiva sul suo divano scassato nella stanza principale del monolocale.
Grigor si era abituato a quel tipo di vita, visto che era, da quando aveva perso le elezioni un anno prima con il Partito Ushi, un fuorilegge ricercato per le sue passate attività illegali, quali la vendita di droghe e il mercato nero di armi.

Il sonno del cosiddetto “Coccodrillo” venne interrotto dal suono della porta che si apriva in modo violento e una voce familiare urlare:
“Grigor ! Grigor ! La vostra vita è in pericolo !”
Egli sobbalzò per la sorpresa, si alzò lentamente, e guardò chi era: Pytor Kalinsk, un fedele amico, se non l' unico ormai, di Grigor.
Pyotor indossava un gilè bianco su camicia arancione e jeans stracciati dall' uso.
Il “Coccodrillo” commentò mentre si metteva addosso una camicia grigia e un paio di pantaloni neri
“Lo è stata per mesi, se non per anni. Cose c' è adesso ?”
Pyotor si appoggiò al muro con un braccio, e disse ansimando:
“Le autorità di Mosca sanno che siete qui, e hanno allertato le pattuglie. Dobbiamo andarcene prima che vi scoprano !”
Stoyanovich si mise addosso una giacca nera e gli scarponi, e disse con un sogghigno
“Mi sorprende piuttosto il fatto che le cosiddette “autorità” non mi abbiano cercato prima... in ogni caso, i nostri colleghi a Volgograd hanno detto che l' intera città è pronta a rivoltarsi a nostro supporto se ci uniremo a loro lì...”

“Quindi andremo a Volgograd direttamente, giusto ?”

“Esatto, ora, per cortesia, aiutami a portare le mie poche cose giù” detto questo, Grigor mise in una scatola il suo orologio d' oro regalo da parte dello zio, una piccola scorta di icone ortodosse per pregare e la sua pistola.

Dopo dieci minuti, era tutto pronto per il viaggio: i pochi vestiti erano stati piazzati in una valigia malamente riparata con lo scotch; la scatola fu imballata con dei vecchi giornali e Pytor finì di fare il pieno all' auto con una vecchia tanica da carro armato.
Egli disse all' uomo con la giacca nera:
“La mia auto è pronta. Ha molta benzina, così non rimarremo a piedi a metà strada braccati dalla guardie. Se ti nascondi nel bagagliaio, forse riusciremo a passare oltre le guardie del cancello”

Grigor scosse le spalle:
“Il bagagliaio, Pyotor ? Non è quello che il primo posto che le guardie controllano sempre ?”

L' uomo in camicia arancione mise il suo braccio sinistro dietro la testa:
“Non è effettivamente una grande idea, ma per ora è l'unico modo che abbiamo, quindi infilati velocemente dentro, poi troveremo un miglior modo per scappare”

Grigor Stoyanovich scosse la testa in segno di assenso, aprì il bagagliaio della macchina e si strinse il più possibile dentro, poi Pyotor accese la macchina e andò verso i campi di patate, ove forse potevano trovare un miglior modo per fuggire....


Poco dopo, due piccoli i vortici scintillanti apparvero davanti alla ex casa di Grigor: dentro i due vortici era possibile vedere le sagoma di una cosa che sembrava un ibrido fra macchina e uomo con un “braccio” a forma di cannone, e la sagoma di una donna che indossava uno strano casco coprente i capelli e gli occhi.

Quando i vortici sparirono con il suono di una forte scarica elettrica, le due sagome finalmente rivelarono la loro identità : erano Sergei Molotov e Molly Ryan.

Sergei Molotov era un luogotenente famoso sotto il comando di Grigor I della Nuova Russia, e, più avanti, generale sotto Grigor II. Molotov era un cyborg da quando, durante l' Offensiva della Cina, egli fu coinvolto in un incidente con la Macchina del Tempo lì costruita, e quasi morì.
Ma Grigor II vide davanti ai suoi occhi cibernetici che Molotov era un generale esperto e leale, motivo per cui concesse all' infortunato gli impianti per farlo continuare a combattere per lui.

Ma Sergei si rivoltò al suo dominatore robot dopo che quest' ultimo, durante l' attacco a Cuba, aveva ordinato di macellare tutta lo popolazione dell' Avana. Molotov fu così disgustato da tale ordine, che tradì il suo esercito, e si unì grazie all' aiuto di Molly Ryan all' esercito combinato degli Stati Uniti e del Messico, i quali erano gli ultimi baluardi del mondo ancora libero dal dominio della Nuova Russia.
Fino a quel momento, la coalizione americana-messicana aveva provato a respingere i robot di Grigor II attraverso i metodi normali. Ma con l' arrivo di Molotov e di conseguenza dei piani per la macchina del tempo, gli americani potevano cancellare letteralmente Grigor dalla Storia.

La donna era Molly Ryan, un agente lavorante per gli USA durante lo loro più buia nella lotta contro la Nuova Russia. E' riuscita a convincere Molotov a passare dalla parte della coalizione, e ora, grazie alla Macchina del Tempo, era tornata indietro nel tempo col suo nuovo collega per terminare tutta la faccenda.

Quando Sergei riprese finalmente conoscenza, egli si guardò attorno per determinare dove era.
Non gli ci volle molto a capire che si trovava vicino al rifugio di Grigor a Voronezh.

Sergei corse velocemente alla porta, ed entrò dentro, solo per vedere l' appartamento abbandonato e vuoto, come se fosse una casa in attesa dell' arrivo di una famiglia traslocante: Grigor era fuggito , e ora Molotov non poteva terminare la questione in modo pacifico, parlando con Grigor.

Sergei Molotov tornò dal suo collega:
“Sembra che siamo arrivati tardi: il rifugio è vuoto. Mi domando dove sia ora”

Molly sorrise:
“Siamo arrivati qui per farci una chiacchierata ? Non penso: siamo tornati indietro nel tempo per ucciderlo”
Il cyborg fece uno sguardo di fastidio verso la donna:
“Grigor Stoyanovich non era e non è un pazzo: dopotutto, il suo desiderio di riformare lo Stato è buono e giusto, ma ha sbagliato metodo, visto che ha scelto il dominio del mondo con i robot e i cyborg.”

“Forse. Ma è ora di muoversi”, detto questo, i due agenti andarono verso i cancelli cittadini in cerca di guardie.

Dopo circa venti minuti di camminata, i due agenti venuti dal futuro giunsero presso il cancello: Molly Ryan si avvicinò a una coppia di stanche guardie portanti una mitragliatrice, e chiese con il miglior russo che potesse sfoderare:
“Scusate signori... siete per caso guardie di questo cancello ?”
Una delle guardie si voltò, e rimase turbata dalla visione della donna con lo strano elmetto futuristico, e dal cyborg che pareva uscito da un film di fantascienza di serie B.
L' altro soldato, probabilmente più duro di volontà, rispose con sarcasmo:
“No, ci svegliamo alle 4 del mattino ogni giorno per portare la mitragliatrice a prendere aria”

Molly affermò offesa: “Sarai meno propenso alla risata, quando scoprirai che hai lasciato scappare il futuro “padre” del futuro dittatore del mondo in un camion di patate”
Il soldato fece una faccia sorpresa: “Davvero ? Non è possibile !”

“Sono serissima. Dopotutto, sono un agente americano da un futuro dove Grigor, ovvero “Il Coccodrillo” ha conquistato la Russia, ha creato il suo stato e alla morta ha lasciato il comando ad un esercito di robot assetati di sangue”

Il secondo soldato si riprese, e disse con la sua voce leggermente più rauca
“Come in un vecchio film di fantascienza, eh ? Bene, si trova a Volgograd, come dicono alcuni, visto che c' è una grossa rivolta da parte di Volgograd contro il Governo, ma io non credo che Grigor sia capace di ciò, invece credo che lui sia in realtà ancora in città, correndo per le strade con i suoi pessimi travestimenti...”
Molotov affermò:
“Temo invece che il capo della rivolta sia veramente Grigor. Bene, ora, scusate un attimo...”
Sergei attivò il ricevitore, lo impostò per farlo funzionare al di là delle barriere temporali, e chiese di spedire degli ingegneri specializzati in robot e in armi laser, per così terminare più velocemente il lavoro di soppressione della rivolta, mentre Molly andava ad occuparsi del generale della guarnigione...

Poco tempo dopo, cinque vortici blu apparirono vicino al municipio di Voronezh: da essi uscirono fuori cinque uomini in tuta da lavoro grigioverde e con una borsa piena di attrezzi e di piani olografici per la costruzione di strutture: il generale di Voronezh diede ordine loro attraverso la radio, di cominciare a costruire assieme ai volontari della città alcune fabbriche di robot, per cominciare a preparare una forza in grado di schiacciare i ribelli del Partito Ushi.


Due giorni dopo, mentre Molotov addestrava alle armi laser fresche di viaggio temporale i soldati di guardia alla città e Molly dirigeva le operazioni di costruzione; Molotov fu chiamato dal generale della guarnigione d' urgenza per un' anomalia che stava andando avanti con la radio.
Sbuffando, Sergei diede l' ordine ai soldati in addestramento di continuare a sparare sui bersagli a turno fino a quando egli non sarebbe tornato.

Il soldato accompagnatore di Molotov aprì cortesemente per lui la porta blindata del bunker: egli sapeva benissimo che il braccio-cannone era attivato per scuotimento dall' alto in basso, e voleva evitare incidenti...

L' interno del bunker era caratterizzato da un' aria di dimesso: le mappe tattiche del luogo erano sparse qua e là sul tavolino; I radar segnalavano ad intervalli quasi regolari l' arrivo di forze nemiche puntualmente annientate dalle difese anti aeree e dalle torri con laser, le uniche armi più potenti del cannone di un carro armato disponibili prima dell' arrivo di Molotov e Molly con i progetti per le altre armi; segretari passavano passeggiavano nervosi da destra a sinistra, scambiandosi carte come se non ci fosse un domani.
Molotov entrò, e disse:
“Quale è il problema, generale ?”
Il generale si risistemò sulla sedia, e disse:
“Rileviamo un canale militare sconosciuto. Non so se è qualcosa che riguarda voi”
Molotov prese l' apparecchio radio, e guardò la frequenza utilizzata, e scoprì che era la stessa utilizzata nella Nuova Russia nel futuro... che era successo ? Erano arrivati nuovi ribelli al regime di Grigor II, o Grigor II aveva scoperto tutto ?
Molotov aprì il canale, e sentì passare questa parole con voce sintetica:
“Salve, oppositori del mio padrone Grigor Stoyanovich. Sono arrivato dal futuro per difendere il mio padrone dalla minaccia di Sergei Molotov, traditore della Madrepatria, e di Molly Ryan, donnaccia con lingua biforcuta, capace di convertire chiunque.
Arrendetevi, o soldati di Voronezh, e lasciate vincere Grigor, e sarete risparmiati.
Opponetevi, e sarete distrutti”
Sergei riconobbe tale voce come quella di Grigor II: irato, il cyborg prese il microfono nel bunker, e disse al robot:
“Non oggi, lattina megalomane.
TU lasciaci parlare con Grigor, e non ti toccheremo, altrimenti proverai la furia della Vecchia Russia sulla tua corazza, e non ne uscirai vivo”

“Ah, Generale Molotov, quanto tempo. Sei davvero così ingrato verso colui che ti ha salvato la vita in Cina, grazie a quegli impianti ? E credevi davvero di poter modificare il passato, e, di conseguenza, il Fato ?”

“Il destino è nelle nostre azioni, Grigor II. Noi siamo qui per salvare l' umanità dal tuo regime dittatoriale. E tu non potrai nasconderti per sempre dietro i tuoi preziosi giocatoli tecnologici, né potrai batterci a suon di tecnologia superiore: siamo ad armi pari, e vincerà lo stratega migliore”

“Quindi io. Il solo fatto che sia riuscito a seguirti fino a qui nel tempo rende il tuo scopo di convertire Grigor Stoyanovich una battaglia persa”
Detto questo, il canale si chiuse.

Molotov disse:
“Generale, chieda tutto l' aiuto necessario al governo: presto le macchine conosceranno la paura, e la superiorità della carne....”
Il generale annuì, e richiese l' intervento di quattro divisione corazzate, tre bombardieri caricati con bombe atomiche e diversi squadroni di elicotteri...



Due settimane dopo, il sogno della Nuova Russia era infranto: le strade di Volgograd erano piene di rottami di robot futuristici, predati da soldati umani semplici armati di fucili a proiettili che brindavano sulle carcasse; gli edifici erano in fiamme; tutti coloro che opponevano ancora resistenza vennero fatti prigionieri; gli edifici in cemento armato auto rigenerante erano in fiamme o in rovina, grazie al mero uso degli esplosivi dell' inizio del XXI secolo.
Molotov guardava questo spettacolo, e se ne compiacé: alla fine, l' astuzia umana aveva vinto la tecnologia delle macchine, con grande fastidio di Grigor II.
Sorridendo, Sergei guardò un gruppo di soldati bruciare la bandiera dei ribelli Ushi, una bandiera rossa con croce ortodossa d' oro al centro, per poi issare la bandiera della Vecchia Russia.

Poi Molotov andò dal suo collega, e disse:
“Molly, mi prendo la responsabilità di occuparmi di Grigor: non esiterò a sparare se non si arrende”

Molly Ryan, dopo essersi alzata dal cumulo di macerie su cui era sdraiata, disse:
“Per me va bene. Finchè non il risultato non è un futuro in cui TE sei il dittatore del mondo, o in uno dove siamo entrambi morti”
Poi Molly fece il segno di “OK” con il pollice, e se ne andò al municipio per parlare con il vicesindaco della città...


A quel punto, Sergei Molotov sospirò, e guardò la facciata della Villa Stoyanovich, casa di Grigor a Volgograd, per qualche motivo oscuro ancora intonsa nonostante i combattimenti: le sue mura di pietra, tranne per qualche segno di bruciatura, erano intonse, come se appena costruite, mentre le vetrate colorate, rappresentati i più svariati soggetti, erano ancora intatte nonostante le bombe che erano esplose non troppo lontano.
Era un peccato distruggere cotanta bellezza, ma Molotov scacciò via il pensiero: non era il momento di pensare ai danni artistici, era il momento di agire.

Sergei scalò il muro della villa fino ad un cornicione con finestra, poi spaccò la suddetta finestra con il braccio-cannone: la finestra si spaccò in miliardi di frammenti affilati lucenti e colorati, alcuni di essi si infilzarono nella carne di Sergei, causando piccole ferite sulla parte di carne di Molotov ma egli non disse nulla la riguardo: dopotutto, era sopravvissuto all' impatto diretto di un razzo, i frammenti di vetro erano come piume sulla sua pelle.

Poi Molotov scese dal muro, e nel mentre che camminava verso il bunker della villa, egli si guardò attorno: egli era sceso in una sala da pranzo abbastanza grande per dieci persone.
Sulle pareti, arazzi variegati miglioravano l' aspetto della sala, così come facevano le statue in stile classico agli angoli della sala, che era già di suo molto bella.

La stanza successiva era, poco sorprendentemente, la cucina, che però sembrava troppo piccola per permettere la creazione di pranzi per 10 persone...
Molotov comunque non ci pensò molto sopra, e passò subito a cercare eventuali porte segrete con la sua mano buona, e alla fine trovò una botola vicina al frigo: Sergei, prima di alzarla, cominciò a pensare a un discorso da fare a Grigor.
Non sarebbe stato facile convincerlo, specialmente perché Grigor da giovane non aveva la lungimiranza per dire:
“Cercherò di andare d' accordo con l' Ovest Europa, quando governerò e mostreranno dubbi sul mio operato”, poi Sergei aprì la botola, ed egli sentì la voce dle giovane Grigor dire:

“Chi va là ?”





Grigor Stoyanovich era stato sconfitto: nonostante il numero di seguaci; nonostante l' uso di armi avanzate prese al mercato nero; nonostante l' aiuto dei robot del futuro, che dicevano di essere giunti per velocizzare la sua vittoria, egli era stato battuto.

Grigor si domandò se per caso era destino per lui essere abbattuto, nonostante tutti i suoi sforzi per ottenere l' obbiettivo desiderato, nonostante i vantaggi da lui posseduti.


I suoi pensieri vennero interrotti da un suono proveniente dal soffitto: i nemici lo avevano scoperto !
Egli preparò subito la sua fida pistola: se stava per morire, allora si sarebbe portato con lui anche qualche soldato.

Quello che però arrivò dalle scale fu sorprendente per lui: era un ibrido fra macchina ed uomo, uno spettacolo di straordinaria potenza e bellezza; sul suo viso di carne, si poteva leggere un espressione di fastidio.

Grigor urlò:
“Chi sei tu ? Un esperimento fallito dei corrotti scienziati governativi, o un cyborg mandato dal futuro per salvarmi ?”

Il cyborg parlò:
“Sono Sergei Molotov, il tuo futuro luogotenente. Vengo dal futuro per avvertirti di un terribile evento”

Grigor si sedette sulla sedia: “Di che si tratta ?”

“Ascolta bene: capisco che tu voglia riportare la Russia alla sua vecchia gloria, e ciò è buono e giusto. Ma, nel futuro, quando andrai ad ovest, incontrerai il DR. Septimus, che ti offrirà la tecnologia dei “cybers”, o meglio conosciuti come robot, come quelli che ti hanno aiutato fino a poche ore fa.
Quando sarai vecchio, nominerai come successore un robot che chiamerai Grigor II, e quest' ultimo proverà a conquistare tutto il mondo. Ciò va contro la tua fama, perchè schiavizzando l' umanità, verrai ricordato come il dittatore sanguinario che portò alla dittatura delle macchine sull' umanità.”

Grigor sorrise in senso di sfida, puntò la pistola al cyborg, sperando di poter sparare più velocemente di Sergei, e affermò:
“Il mio nome potrà essere sporcato... ma finché vivrò, avrò degli schiavi al mio servizio...”
Ed egli sparò.
I colpi di pistola rimbalzarono sulla parte metallica di Molotov, senza far danno alcuno.

Sergei allora caricò il cannone, e prima di sparare disse:
“Mi spiace farlo, ma è per tutta l' umanità”
E un colpo di laser uscì dal cannone, ed era in procinto di colpire Grigor allo stomaco... ma qualcosa di imprevisto accadde.


Poco prima che il laser colpisse, la stanza cominciò a tremare, le luci si fulminarono in modo violento con un forte suono di scarica elettrica, i radar cominciarono ad impazzire, ed infine i due occupanti furono circondati da due vortici blu elettrico.

Stoyanovich urlò di dolore e sorpresa, poiché il laser lo aveva colpito, anche se non in modo tale da causare morte istantanea.
Con la poca voce che gli rimaneva in corpo, Grigor disse:
“Che sta... succedendo... feccia di metallo e... carne ?”

Molotov rispose con una voce al limite del panico “Non ne ho idea !”

E fu allora che una luce accecante colpì gli occhi di Grigor, il quale sveni.


Quando Grigor si riprese, egli sentì subito una voce femminile acuta parlare :
“Sweetie Belle... che cosa hai evocato ?”
“Non ne ho idea, qui c' era scritto che se facevo questo incantesimo, mi sarebbe apparsa davanti una creatura mitologica delle leggende più antiche... ma questa... cosa... non è riconducibile a nulla !”
“In ogni caso, sembra ferita gravemente, direi che il caso di chiamare soccorsi, se non vogliamo vederla morire. Vado”
Poi Grigor Stoyanovich sentì il suono di zoccoli su legno allontanarsi, e così egli aprì gli occhi, e disse meccanicamente:
“A-a-a-c-c-qu-u-ua, p-p-er f-favore, a-a-a-c-cqua”
Nel preciso istante in cui finì la frase, la sua vista si aggiustò, e vide davanti a sé due equini colorati, uno di colore bianco e uno di colore giallo, guardarlo con stupore , e Grigor ricambiò in modo più morigerato l' emozione.
Uno dei cavallini disse:
“Questa cosa... parla ?”
Nella mente Grigor pensò: “Perchè la mia mente mi inganna ? Sono ancora nel mio bunker a Volgograd, morente... meglio che acceleri il processo e chiuda gli occhi...” e così fece...




Molotov si era aspettato di tutto: dal tornare a casa in un futuro in cui tutti erano schizofrenici, all' eventualità di morire durante il viaggio, ma non si aspettava di ritrovarsi ai limiti di una foresta fitta, con davanti a sé un villaggio con architetture assurde, e vedere davanti a lui cavalli colorati che sembravano comportarsi come esseri umani: decisamente, egli non era più a Volgograd.
Né in sulla Terra, se per questo.
Sergei Molotov, come prima cosa, cercò subito di capire come stabilire un contatto coi locali, visto che forse qualcuno sapeva come lui era arrivato laggiù.
Egli quindi scese in modo disinvolto sul cammino che portava al paese, ma nessuno sembrò notare la sua presenza, fino a quando il cyborg notò una sagoma gialla passargli davanti ignorando Molotov: poiché Sergei voleva sapere a tutti i costi dove era, schioccò la lingua come si fa per chiamare i cavalli normali, ma il risultato fu quello di vedere la sagoma gialla voltarsi, fare un gesto di spavento esagerato, e correre via.

Frustrato, Molotov tornò a camminare.....


Incontri ravvicinati di tipo violento
Spoiler:
Sweetie Belle era turbata da quello che era appena accaduto: ella, nel suo tentativo di ottenere il cutie mark in evocazione per lei e in studio di altre forme di vita alle altre due, si era ritrovata davanti a una creatura presumibilmente bipede e mancante di pelo se non sopra la testa e su quello che sembrava il mento che agonizzava per una ferita, una bruciatura per la precisione, al quello che sembrava lo stomaco.

Sweetie Belle aveva detto a Scootaloo di chiamare aiuto, cosicché non potessero dire di non aver provato a salvare la creatura, ma ora l' unico istinto che muoveva la puledrina bianca era la curiosità riguardo COSA fosse quell' animale: un minotauro deforme ? Un grifone senza becco e spennato ? O una creatura totalmente differente, qualcosa provenitene dalle leggende più remote o da un' altra dimensione ?

Ella diede una ciotola d' acqua alla creatura: Sweetie Belle prese un brocca piena d' acqua sul tavolo, una ciotolina a caso sempre sul tavolo e riempì la ciotola di acqua, poi la diede alla creatura, la qualche afferrò la ciotola molto rapidamente, e altrettanto rapidamente si bevve tutta l' acqua contenuta, lasciando passare sulle sue guance due rigagnoli d' acqua, che pulirono parte del viso sporco di fuliggine, mentre l' animale commentava:
“L' acqua... la fresca acqua.. aaah, devo godermi ogni goccia, perchè saranno le mie ultime...”

Era evidente che l' animale era seriamente spaventato, e la puledra bianca voleva calmarlo, almeno per sentire da dove veniva....

Nel tentativo di calmare la bestia, la puledra bianca cominciò a strusciare il naso sopra la faccia della creatura: Applebloom affermò che non era saggio, visto che la creatura poteva essere equinofaga, ma Sweetie Belle disse che comunque in quel momento non lei era in pericolo, mentre la creatura sì.

Allo strusciare della sua criniera riccioluta sulla faccia della creatura, quest' ultima reagì aprendo leggermente gli occhi, e mormorando:
“Ti prego, mente, non ingannarmi... mostrami la verità, la pura e semplice verità... fallo, per Tutti I Santi, per Iddio, fallo...”
Sweetie Belle rimase confusa da tale affermazione, e disse:
“Che cosa stai dicendo ?”

La creatura cominciò a singhiozzare e a gemere:
“No, no, non è possibile... no”
Applebloom commentò:
“Visto ? L' hai fatta piangere ! Ciò non migliora la situazione, visto che perde ulteriori liquidi...”

“Ma non so cosa ho fatto di male ! Ho solo chiesto che cosa stava a dire !”

A quel punto la creatura cominciò a passare le sue mani per tutto il torso: Sweetie Belle rimase stupita dal fatto che aveva dei vestiti con tasche addosso.
Da una di queste tasche, l' animale tirò fuori due piccoli pannelli pannelli triangolari che sembravano fatto di legno di buona qualità: la creatura aprì i pannelli, e cominciò ad intonare una nenia che dava l' idea di essere un canto funebre con una voce a metà tra il pianto triste e la rabbia.

Sweetie Belle commentò:
“Povera bestia. Pensa che morirà presto qui. Mi dispiace per questa creatura, anche se non la conosco. Non posso fare nulla di concreto per salvarla, ma credo che tentare di confortarla nelle sue ultime ore possa essere qualcosa di apprezzato. Puoi unirti anche te, Applebloom, se vuoi”

Detto questo, la puledrina si avvicinò alla bestia, si mise a portata di orecchio, si sedette e cominciò a sussurrare:
“Su... su, resisti, i soccorsi arriveranno presto... resisti...”
La creatura rispose:
“E quali soccorsi ? I medici di Voronezh ? Non verranno loro... verranno i soldati lealisti di Voronezh, e mi uccideranno... o peggio... mi lasceranno qui a morire soffrendo un cane...”

Sweetie Belle mise uno zoccolo al di sotto del suo mento in triste sorpresa

“I soldati di Voronezh ? Chi sono ? Come mai ti vogliono morto ?”
La creatura ricominciò a piagnucolare:
“Sto cominciando a dimenticare tutto... presto cadrò nel sonno eterno... la mia ora è vicina...”

“Ma no, non è vero...”
Sweetie Belle si voltò, e vide arrivare in lontananza Scootaloo, due paramedici e un medico.
“I medici saranno molto presto qui. Tieni duro”
“Non confondere i passi degli scarponi dei soldati armati di fucili dalle scarpe dei medici armati di bisturi...”e la creatura chiuse gli occhi, probabilmente stanca.

Poco dopo, Scootaloo urlò :
“I medici sono qui ! Portate qui la creatura !”
Sweetie Belle sospirò, e chiese aiuto ad Applebloom per portare giù l' animale: Sweetie Belle prese due cuscini, ne mise uno sotto la testa e uno al di sotto delle gambe, poi prese per le mani la creatura, mentre la puledra gialla la prese per i piedi, poi pian piano, trascinarono la creatura verso l' esterno, ove due pony parameidici-trainatori avevano già preparato la barella per portare la creatura nella struttura medica più appropriata.

Quando però la creatura fu portata fuori, i tre pony medici rimasero scossi davanti alla visione della creatura, e uno dei paramedici esclamò:
“Per la miseria ! Credevo che queste creature fossero solo leggende... questi umani... come è possibile che sia qui ?”
Sweetie Belle sorrise indicando se stessa, mentre l' umano tentò di dire con la poca voce che aveva:
“Sto dimenticando pure chi sono... speriamo che i medici sappiano sistemare questo problema...“

Il medico, un pony di terra rosso con cutie mark una sega da ossa, disse con voce quasi riverente:
“Certo che la sapremo sistemare... ma temo di non conoscere la vostra anatomia...”
“Perchè, mente, perchè ? Perchè semplicemente non tagli i contatti con il cuore, e finisci questa esperienza pre-morte ? Mi stai soltanto logorando”
Uno dei barellieri-trainatori, di colore grigio, commentò:
“Sembra che abbia una bella ustione sopra quello che sembra l' apparato digerente, e la creatura minaccia di suicidarsi perchè crede di avere un' esperienza pre-morte particolarmente spiacevole per lei... direi che dobbiamo correre”
Tutti e tre i medici annuirono, e misero l' umano sopra l' ambulanza, poi essi attivarono la sirena apposita: la creatura sorrise, e disse a bassa voce:
“Finalmente... forse le autorità mi hanno perdonato... forse sono salvo...” e fece uno strano segno con le mani.





Molotov non era ancora riuscito a stabilire un contatto con gli abitanti equini del luogo: sembrava che nonostante il suo aspetto bizzarro anche per un uomo, tutti i cavalli di quella terra non gli ne importasse molto della sua apparizione vicino alla foresta.

Sergei, pensando a tale stranezza, si immaginò una scena fra marito e moglie del tipo:
“Salve caro, come è andata la giornata ?”
“Oh, solita solfa, ho visto una creatura bipede sconsociuta che sembra per metà una macchina passarmi vicino”

Molotov si lasciò scappare una risata, e tale risata, per qualche motivo, fece notare a Molotov che era certo che nessuno lo vedesse, fino a quando si fosse mosso attraverso i cespugli con il sistema di stabilizzazzione temporale sempre attivato: Sergei mise il suo palmo sulla faccia, e disattivò il sistema di stabilità: intorno al cyborg i cespugli appassirono, e l' erba si seccò, solo per tornare verde pochi secondi dopo.

Fatto ciò, Sergei scese ulteriormente la stradina non lastricata che portava al paesino abitato dagli equidi, e, sorprendentemente, sembrò che nessuno di quegli equini lo avesse notato.

Sergei aveva però torto.

Appena egli fu vicino al ponticello passante sopra un fiumiciattolo di poco conto, egli si guardò attorno, e vide davanti a sé un edificio: una casa con i muri azzurri e bianchi, una copertura rosa e viola, e sopra questa copertura, una specie di torre anch' essa circolare con un colonnato che alternava a colonne vuote, delle cariatidi equine simili ai cavallini delle giostre per bambini piccolini.

L' aspetto non era nulla di troppo strano, rispetto a quello che aveva visto prima, ma nondimeno, era piuttosto peculiare vedere un parte di una giostrina sul piano superiore di una casa: Sergei si chiedette in modo scherzoso se quello era un posto ove liberarsi dei figli sgraditi in modo piacevole a chi doveva essere eliminato.

Sergei decise di rischiare, e si andò a bussare alla porta di quella casa, anche se non era a scelta più saggia.
Ma non dovette bussare: infatti, appena Molotov fu vicino alla porta, una cavalla bianca cornuta con criniera viola a forma di spirale aprì la porta di aspetto molto pomposo: sullo sguardo della cavalla era possibile vedere un cenno di evidente fastidio, ma appena ella si accorse del cyborg che si avvicinava, la cavalla si mise sulle zampe posteriori, a segnalare il suo stupore.
Sergei disse con nonchalance:
“Salve, signora, sono il Generale Sergei Molotov, e sono qui per chiederle alcune informazioni...”

La cavalla chiuse in modo misterioso la porta senza avvicinarsi e disse:
“Chi diavolo sei tu, Molotov ? E perchè hai addosso solo quei pantaloncini grigioverde stracciati, mentre il resto è a torso nudo, e come mai hai queste brutte parti metalliche al posto di una gamba e metà del tuo corpo, visto che tali parti sono bruttissime ? Credevo che gli uomini, da quanto dicevano le leggende, avessero un migliore senso estetico !”

Sergei rimase confuso da tali parole: come facevano a conoscere di che specie era, nonostante gli impianti ? Perchè parlava di leggende sugli umani ? E perchè diamine sembrava più interessata al suo aspetto, e per questo si rifiutava di dare informazioni non riservate a lui ?

Molotov disse:
“Mi scuso per la mia irruenza prima, signora, è che non ho idea di dove mi trovo, e mi serviva qualche notizia su questi luoghi...”

“Ecco quello che ti posso dire.... non mi chiamo “signora” ma “Rarity”, e che non tratto con elementi come voi”

“E perchè ?”

“Perchè avete un brutto aspetto, e non vedo perchè mai ti dovrei aiutare...”

Dopo quasi un' ora id infruttuosa conversazione, Molotov si spazientì, e cominciò a caricare il braccio-cannone:
“Scusate per l' intrusione, ma l' ha voluto lei...”, e sparò il laser sulla porta: con un odore di incenso bruciato e pollo arrostito malamente, la porta si sfasciò, permettendo l' entrata di Molotov all' interno.

Il cyborg notò subito che quell' edificio non era, prettamente, una casa, ma un negozio: dentro infatti c' erano i vestiti più vari, alcuni si potevano definire belli, altri, a causa della quantità di pietre preziose e ornamenti sopra, erano semplicemente pomposi.
Poi lo sguardo di Sergei tornò alla cavalla, che ora aveva metà della criniera bruciacchiata e una tonnellata di fuliggine sulla faccia.

Rarity disse: “Maledetto.. mi hai rovinato l' acconciatura. Vorrei tanto stare zitta ora, ma poi potresti uccidermi, quindi risponderò ad ogni tua domanda”

Sergei affermò con una voce trionfante:
“Molto bene, iniziamo....”






Quando Grigor Stoyanovich riprese conoscenza, egli fu accolto dal suono della macchina per l' elettrocardiogramma in funzione e dall' impercettibile suono delle flebo che si svuotavano: era vivo e in salvo !

Prima di perdere conoscenza, Grigor aveva assistito a una esperienza pre-morte molto strana, un' esperienza che vedeva protagonisti la sua mente “esterna” incarnata da un cavallino bianco cornuto; i suoi cinque sensi incarnati da una puledra gialla con ficco rosso e criniera di uguale colore, ed infine l' immagine che vedeva lui trasportato da due cavalli-medici al di fuori di quella che sembrava una casa sull' albero.

Ma Grigor sapeva che era solo un sogno fatto in punto di morte, e che quindi non era reale.
Ma ora egli era sano e salvo, trovato da persone che volevano aiutarlo, invece che ucciderlo: finalmente, un po' di pace fra gli ulivi.
Per festeggiare tale evento, Grigor aprì gli occhi, e si mise a cercare la sua icona nel comodino accanto al letto... e fu così che si accorse di una cosa.
Le maniglie sembravano dei morsi per cavalli.
La cosa incuriosì Grigor: perchè c' erano dei morsi per cavalli come maniglie del suo letto ?

Ma egli non ci stette molto a pensare: dopotutto, magari era solo una riparazione d' emergenza con quello che avevano trovato in giro.
Egli aprì il comodino e prese l' icona, che era, stranamente, vicina alla pistola, cosa strana, visto che lui era un ribelle contro lo Stato, e che in genere le armi erano proibite dentro tali edifici...
Poi Grigor aprì l' icona, e si mise a ringraziare Dio e a pregare: egli rimase così concentrato nel suo pregare, che non si accorse dell' arrivo di qualcuno nella stanza, e Grigor si accorse della nuova presenza solo a preghiera terminata.
Colui che era entrato non era un medico umano però: era un equino bianco dalla criniera rosa, con un cappello da infermiera, tale equino aveva quello che si poteva definire un sorriso nervoso sulla faccia.

Grigor rimase confuso da tale spettacolo: perchè c' era un cavallo in un ospedale ? Per caso era l' effetto collaterale dell' anestesia ?
La cosa si fece ancora più strana quando tale animale cominciò a parlare:
“Salve, signore. Vedo che siete svegli, volevo comunicarle una cosa...”

Grigor interruppe l' equino:
“Potrebbe sperimentare allucinazioni dopo la fine d' effetto dell' anestetico, se desidera possiamo darle il medicinale X... ho già capito, grazie infermiera.
Sì, soffro di allucinazioni questo momento: la vedo come un equino bianco con criniera rosa.”
Il cavallo mise, per una strana ragione, uno zoccolo sotto il suo “mento” e disse:
“Ma signore, io sono una cavalla bianca”
Grigor fu molto sorpresa dalla rivelazione: non era in uno ospedale a Voronezh, né in qualunque parte della Madre Russia.... era in un mondo totalmente nuovo !
Stoyanovich disse:
“Oh, scusi, è che dalle mie parti i cavalli in genere non parlano, né fanno questo tipo di mestieri...”
Ridacchiando nervosamente, l' infermiera disse:
“Prego. Volevo comunque comunicarvi che ha avuto diverse ustioni di terzo grado nell' addome, e alcune ustioni di secondo grado qua e là sul corpo. Per ora i medici sono riusciti ad occuparsi dell ' ustione di terzo grado e di alcune di quelle di secondo, ma ci vorrà un po' di tempo prima di poterla rilasciare...”

Grigor annuì, e disse:
“E... cosa intende per “un po' di tempo” ?”
“Circa quattro giorni”
Il “Coccodrillo” si limitò a dire “Wow. Così poco ?”, ma nella sua mente si scatenò uno tsunami di dubbi e pensieri: come faceva a stare lì solo per quattro giorni, se aveva provato ustioni di terzo grado in una parte vitale del corpo ? Come facevano ad occuparsi di tale ferita così presto e in modo così certo da poter dire con certezza che sarebbe uscito di lì ?

Ma tali pensieri non rimasero a lungo nella testa di Grigor: infatti, appena l' infermiera equina se ne andò, subito un altro cavallo, stavolta di colore viola e con la criniera anch' essa viola ma scuro, Grigor intuì che era venuto lì per fargli delle domande come ricercatore, visto che non sembrava nel modo più assoluto un medico e pareva portarsi dietro taccuini su taccuini.

L' animale entrò, e di presentò subito:
“Salve. Sono Twilight Sparkle, bibliotecaria ed orecchio della Principessa Celestia, nostra leader assieme a sua sorella Luna.
Sono giunta qui per porti delle domande: iniziamo dalla tua identità..”

Grigor sospirò: era da tempo che lui non utilizzava più il suo vero nome davanti a una presunta autorità, ed era incerto se dare il suo vero nome, o uno dei suoi pseudonimi.
Dopo un paio di secondi, Grigor optò per il suo vero nome:
“Il mio nome è Grigor Stoyanovich, capo del Partito Ushi della nazione Russa e auto eletto presidente della ormai defunta nazione della Nuova Russia.”
Twilight scrisse ciò, poi domandò:
“Che cosa è la “Russia” e la “Nuova Russia” di cui parli ? E il “Partito Ushi” ?”
“La Russia è la mia nazione d' origine... una nazione un tempo gloriosa, ma ora gestita da incapaci e corrotti che cercano di uccidere chi vuole rinnovare il potere. La “Nuova Russia” era il mio sogno: un tentativo di ripristinare la gloria passata della Russia prima in modo legittimo, poi con la rivolta.
Il Partito Ushi era il partito con cui mi ero presentato alle elezioni, ma quando fui sconfitto, venni subito ricercato per tradimento verso lo Stato, da allora ho vissuto come fuggitivo fra le città”
“Vedo che hai dietro di te una storia travagliata...”
“Non poteva essere altrimenti, considerando la mia umile estrazione sociale”
“Comunque, cosa sono queste “elezioni” di cui parli ?”
E Grigor cominciò a spiegare tutta la storia che ci stava dietro; poi della sua storia personale e la storia della sua specie.


Crossover con Empire Earth, proverò ad essere il più esplicativo possibile, ma se avete domande sui personaggi, posso rispondervi.
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Re: Novaya Equestria

Messaggioda Daxn » 13/05/2013, 20:13

Capitolo 2
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