Momento di sfogo? Momento di sfogo.
Durante l'estate, abito in una città di fondazione fascista, nata in pianura e ben pensata urbanisticamente, concentrica, con una sorta di "centro storico" attorno a cui i quartieri si sono sviluppati. Per spostarsi, sono presenti due grosse circonvallazioni collegate l'una all'altra da diverse traverse, ove teoricamente il traffico dovrebbe essere veicolato principalmente lasciando libere le zone centrali, ove vi sono piazze, cinema, i giardini pubblici ed i negozi più "in".
Ovviamente così non era: passare per il centro era un'incubo sia per il guidatore sia per i pedoni, visto che parcheggi in seconda fila larghi (fatti non poi da macchinine, ma da dei suvvoni che urlavano "guardami, sono dannatamente sovradimensionato per ogni attività del mio proprietario"), precedenze poetiche ed amenità varie eran all'ordine del giorno.
Finalmente, dopo anni di richieste, hanno stabilito una ztl coprente una piazza e due strade di conto, per poche ore al giorno, forse un quinto di quanto veramente servisse, ovviamente tra le più sterili critiche di chi non poteva più entrare nelle attività parcheggiando sul mento dei commessi, all'urlo di "ne risentirà l'economia locale" senza pensare che forse, e giusto forse, 'sta ztl l'han fatta anche perché gente come loro la patente l'han trovata nell'uovo di pasqua (
magari scherzassi).
Non c'è tizio che non ne parli male, o persona che non pensi che per muoversi di 200 metri forse due ruote ed un paio di gambe bastano ed avanzano. No, tutti a lamentarsene. "E se piove?" "E ma come faccio la spesa?" "E ma come scarico le merci?" "Ma me tocca pi'a la circonvallazione, me scoccia!". Poi gli chiedi quali sono le zone bloccate e si bloccano peggio di due angeli piangenti che si guardano negli occhi.
E mi chiedono perché sono andato a studiare fuori.